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La Poesia di Ryokan


Monaco e poeta zen giapponese vissuto a cavallo dei sec. XVIII-XIX d.C. (morto nel 1831). Discepolo e successore di dharma del maestro Kokusen, abate del monastero Entsui-Ji di Tamashima, iniziò un lungo peregrinare che lo portò nelle zone più sperdute del Giappone, fino a che decise di ritirarsi sul monte Kugami, per praticarvi un rigido ascetismo. Qui scrisse le sue poesie, che sono tra le più belle della letteratura zen.

(dal Dizionario del Buddhismo, a cura di V. Sirtori, Vallardi 1994)

Ryokan nacque nel 1758 nel villaggio portuale di Izumozaki, sulle coste del Mar del Giappone. Fin da bambino Ryokan ricevette dal padre una severa educazione, secondo l'etica confuciana, e degna del figlio di un samurai. Il piccolo Ryokan era timido per natura e portato al silenzio. A causa del suo armore nei confronti dello studio, icompagni lo chiamavano "Lampada di mezzogiorno". A dodici anni divenne allievo del maestro confuciano Omoru Shiyo, educatore famoso in tutto il paese. L'insegnamento da lui ricevuto lasciò una profonda impronta nel giovane Ryokan e costituì una solida base per la sua formazione umana e letteraria. A diciotto anni, il 18 luglio 1775, con una decisione improvvisa e che meravigliò tutti, lasciò la casa paterna per entrare nel tempio Soto Zen Koshoji. Lì rimase per quattro anni, come semplice laico, sotto la guida del giovane maestro Genjo Haryo. All'età di ventidue anni incontò il famoso maestro Kokusen Dainin. Trascorse quindi dodici anni come novizio nel monastero di Entsuji al fianco di Kokusen Dainin e ricevette da lui, all'età di trentadue anni il riconoscimento (inka) di successione nel Dharma.
La fine del noviziato significò per Ryokan l'inizio di un lungo periodo di pellegrinaggio e di ricerca interiore, che durò cinque anni. Nel 1796 decise di fare ritorno al suo paese natio, ove vi trascorse otto anni prima di andare ad abitare stabilmente nell'eremo di Gogoan. Per motivi di salute fu costretto all'età di sessant'anni a trasferirsi presso il santuario scintoista di Otogo. Nel 1826, all'età di sessantanove anni, si trasferì nel villaggio Shimazaki per trascorrere gli ultimi quattro anni della sua vita in mezzo alla sua gente.


Cielo e Terra
Calligrafia di Ryokan

"Molti uomini diventano prima monaci e poi praticano lo Zen. Ma io ho
praticato lo Zen per molto tempo, prima di diventare monaco. "


"Voglio camminare
nella retta Via,
per mille anni,
come se fossero
un solo giorno."


"Ricordo gli anni passati a Entsuji,
la lunga sofferenza nella solitudine.
Al suo ricordo, verso lacrime digratitudine,
tante da confluire nelle acque del ruscello."


Verso lacrime,
pensando al modo
di alleviare
le sofferenze
degli uomini.


"Come ricordo
voglio lasciare
i fiori della primavera,
il canto del cuculo d'estate
i colori dell'autunno."


"Dal giorno della mia venuta in questo luogo
sono trascorsi molti anni.
Quando sono stanco, mi riposo;
quando sto bene, metto i sandali e cammino.
Non mi curo delle lodi degli altri,
non mi lamento del loro disprezzo.
Con questo corpo, ricevuto dai genitori,
mi abbandono al mio destino, gioiosamente."


"Come un fiore
colto al mattino
è il monaco Ryokan;
ma il suo ricordo
resterà per sempre."


Tutti i giorni, senza eccezione,
vado a giocare coi bambini.
Porto due o tre palle nelle mie tasche;
sono un uomo inutile, ma felice,
in questa pace primaverile.


La verità non la trovi leggendo
molti libri,
ma in una sola parola.
Se mi chiedi cosa è questa parola:
conoscere realmente il tuo cuore.


Biografia e Poesie tratte da "Poesie di Ryokan" Edizioni La Vita Felice ed. 1995


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